Salve a tutti. Vorrei rispondere alle tantissime critiche che mi sono piombate addosso dopo l’articolo di Yahoo Finanza dedicato alla mia storia. Molte persone che hanno commentato il post sul portale non hanno forse approfondito l’incipit relativo al mio percorso, vi invito a rileggerlo. Sono i presupposti per poter vivere con 500 euro al mese senza lavorare, ovvero: avere una casa di proprietà, non avere figli, e avere una rendita appunto di quella cifra. Sono stato fortunato: i miei genitori mi hanno lasciato una piccolissima “bottega”. Piccolissima perchè l’affitto è veramente risibile. La casa di mia proprietà l’ho comprata con un mutuo 20ennale ed è di modesto valore in un modesto quartiere alla periferia di Roma. La rendita dell’assicurazione mi arriva, anche in questo caso, dopo 25 anni di versamenti. Sono cose che già fanno la maggiorparte degli italiani, quelle di indebitarsi, ma poi di raccogliere i frutti visto che il 74,7%, dati Istat, è proprietario di casa. So che per tutti non è così, ma in Italia, per la nostra cultura, la famiglia ha rivestito un ruolo importante, anche a livello di supporto economico. Il momento in ogni caso è duro, ma per arrivare a costruirmi una vita tranquilla ci ho messo quasi 30 anni. Secondo me tutti lo possono fare.

Le assicurazioni sulla vita una volta permettevano degli sgravi fiscali, erano appetibili e aggiornate ad un’aspettativa di vita più corta. Un’assicurazione fatta 25 anni fa con un versamento progressivo, partendo da quelli che ora sono 100 euro ed arrivando a 150 euro al mese, al termine vi avrebbe garantito 200-250 euro al mese vita natural durante. Ne ho parlato su come farsi una rendita per tutta la vita. Queste sono cose che dovrebbero insegnare a scuola, l’educazione economica. Ci sono invece persone che si rovinano con le carte di Credito Revolver o con i prestiti a tassi di semi-usura. Ora l’assicurazione non conviene più, ma se togliamo un abbonamento Sky e la palestra, quelli sono i soldi che possiamo mettere da parte. Si tratta di scelte e priorità nella vita, ognuno decide liberamente.

Le tasse le pago. Le assicurazioni della vita sono TASSATE così come l’affitto con CEDOLARE SECCA è tassato al 21%. Dato che sono anche un consumatore, come tutti voi, pago anche l’Iva del 22% sui beni che acquisto e lo scontrino lo chiedo sempre.

La mia vita non è tanto diversa da quelli che guadagnano 1000 euro al mese con la metà che se ne va per pagare un mutuo, la differenza è che il mutuo io l’ho estinto. La casa si può comprare anche in periferia. La macchina potrebbe anche non essere più necessaria. Non si tratta di vivere “tirando a campare”. Le mie giornate sono più piene ore che non quando ero chino al lavoro. Cosa mi manca , l’Iphone di ultima generazione? E’ questo che fa la differenza?

Ho ben spiegato come l’ADSL è in condivisione, come la bolletta del Gas sia risibile grazie al risparmio sul riscaldamento. Al supermercato la frutta e verdura costa molto, ma chi ha tempo libero può girare per trovare risparmio.

Queste sono state le spese per il mese di gennaio 2014: -condominio : 40 euro -luce: 28 euro (56 euro per il bimestre) -gas: 65 euro (130 euro per il bimestre) -adsl: 5 euro in condivisione -acqua (non è arrivata ancora) -spese alimentari: 160 euro -spese trasporti: 21 euro (abbonamento annuale metro e bus costa 250 euro l’anno a Roma) -vestiti: 50 euro (presi a saldi) -prodotti vari per la casa: 30 euro -uscite serali: 60 euro -varie: 50 euro -Tassa Tares: 14 euro Totale: 523 euro, ho sforato un pochino.

17 pensiero su “Le Critiche a chi vive con 500 euro al mese”
  1. pensa io ho un’amico che vive a Cesme (Izmir) in turchia che con 1000 euro si moltiplicano per tre. Ossia con il cambio ed il costo della vita che è più basso, fa la vita da signore.
    Io ho pensato di fare come lui invece di tirare la cinghia in Italia.

  2. Complimentissimi! Se tu questa la chiami vita buon per te! Tutto quello che prendi lo destini a tasse e servizi, e per te stesso ? 30,00 €uro!! Se vai al semaforo ne prendi di più! Tu non vivi ma sopravvivi, il che è ben diverso! Puoi portare la tua storia ma non diffondere false verità. Oltre tutto, dubito anche fortemente su tutto ciò che hai detto!
    Buona fortuna!

  3. Bravo! Un’alternativa coraggiosa, osteggiata da chi ci vuole consumatori e non cittadini, ma possibile.

  4. Daniela: questa a casa mia si chiama invidia, a casa tua (sempre tu ne abbia una) non so… Invece di aprire la bocca o muovere le dita a sproposito sai cosa potresti fare ? Potresti fare una prova sul campo, così magari ti svegli fuori e capisci cosa significa vivere… Evidentemente tu sei la classica persona che si sente presa in oggetto poiché incapace di condurre una vita degna di essere vissuta…. Hai per caso l’Iphone ? Povera Italia…

  5. Premetto ho 32 anni, sono sposato da 3 anni…
    Stiamo aspettando una splendida bimba che arriverà a marzo 2015.
    Ho aperto un anno e mezzo fa un negozio biologico ma avendo gravi problemi di salute irriisolvinili ho deciso di prendere una strada alternativa.
    Ho in banca 35 mila euro, vendendo tutto il negozio avrò come resa circa 60 mila euro.
    Ho già chiesto a numerose banche dei tassi di interessi con circa 100 mila euro e ne ho trovata una che rende 4800 euro all’anno, ho diviso per 12 e circa fa 450 euro al mese.
    Potrò vivere con 450 euro al mese e una bimba?
    Casa di mia proprietà, circa 50 m2…
    Per me si…
    E ci proverò…
    Poi vi farò sapere…

  6. 4800 euro di rendimento su 100mila euro sono circa il 4,5 percento,nessuno ti potrà’ ‘garantire’ tassi del genere a fronte di un alto rischio,quindi di garantito non c’e’un lla

  7. In ogni caso 4800 euro netti, corrispondono a lordi 6500 euro lordi, devi togliere la tassazione al 26%!!,, inoltre ce l’imposta di bollo del 2per mille sul capitale di 100000 euro, quindi 200 euro!!…quindi un totale di 6700 euro..devi trovare un rendimento GARANTITO del 6,7 lordo..con gli attuali tassi è impossibile..e se qualcuno te lo promette stai attento !!!!

  8. Daniela, non so se leggerai il mio messaggio, in ogni caso vorrei rispondere alla tua idea esposta su quest articolo. Quest uomo ha lavorato e paga tuttora le tasse civilmente, non vedo perchè si debba criticare e condannare una persona che ‘osa’ fare una vita diversa da quella che la realtà superconsumistica impone pesantemente e a cui ci sentiamo cosi legati, tanto che anche se vorremmo non riusciremmo a vivere un po’ piu’ sobriamente.
    Non è colpa nostra se il mondo è un vortice che ci trascina in stress, consumi e di conseguenza un bel costo da sostenere.Si può però scegliere di vivere diversamente e magari farci un esame e dire ma con quei dannati, sudati, bestemmiati 800-100 euro forse potrei preferire una vita con meno pretese? Se hai l’I Phone, tre auto in casa, 2 televisioni, 1 computer a testa per ogni familiare, non puoi vivere di certo con 500 euro, questo si dovrebbe capire dalla storia….
    Siamo liberi di vivere come si crede, ma dubito che la scelta dell’autore del blog non sia stata ponderata bene e sinceramente, penso si possa prendere spunto, invece di criticare tutto della sua scelta. Buona fortuna! Debora

  9. Ma l’ADSL in condivisione non è illegale?
    A me pare di aver letto così nel mio contratto

  10. Penso che effettivamente potremmo e dovremmo cercare di eliminare il superfluo e razionalizzare le spese. Una buona parte dei nostri bisogni sono bisogni indotti. Ci bombardano di pubblicità su cose di cui potremmo fare benissimo a meno. Occorre un po’ più di sobrietà .

  11. Non è sopravvivere bensi vivere… io vivo con 1000 euro al mese di rendita ho 38anni ho avuto la fortuna di ereditare casa di proprietà una bottega e altre due case, non sono sposata poiché omos…ale (ci siamo capiti) ma fidanzata da 15anni, non ho figli.. metto da parte tutti i mesi 250euro cosicché tra 30anni possa avere diciamo la mia pensione.. l’unico inconveniente è che a volte, pur ritenendomi molto fortunata, me ne vergogno infatti non ne parlo con nessuno del fatto che io viva di rendita.. sono laureata in scienze della formazione non sono riuscita a trovare lavoro e tutt’ora non lo trovo i miei sono morti e sono figlia unica.. me ne vergogno perché non mi sento produttiva che è quello che la nostra società pretende … però nel tuo caso è diverso perché tu hai lavorato e questo è il frutto del tuo lavoro per questo ti capisco comprendo e appoggio…sono veramente poche le persone che probabilmente con i tempi che corrono, famiglie numerose e tanti altri problemi, possano avere l’opportunità di vivere di rendita. Un saluto

  12. Caterina
    Non ti vergognare affatto di vivere di rendita perché usare il lavoro come concetto morale, affermando che chi non lavora non vale, è soltanto una manipolazione sociale.

    Ricorda due concetti: non essere inseriti in un contesto di lavoro non istituzionalizzato non significa non lavorare. Chi vive di rendita non sta tutto il giorno sul divano ma ha l’opportunità di fare dei corsi, studiare uno strumento musicale, coltivare un orto, viaggiare, imparare una lingua, cucinare per se e per gli altri, restaurare casa… in realtà per mia esperienza chi ha la fortuna di vivere di rendita o lavorare poco è spesso molto meno pigro di chi lavora, perché spesso il lavoro, per come è concepito nella nostra società, distrugge la creatività e lo stimolo a riuscire a fare qualcosa.

    L’altro concetto è che il lavoro è un servizio per il cittadino e non un servizio per la società del cittadino. Vuoi uno stereo? Lavori e te lo paghi, poi puoi anche lasciare quel lavoro. Già lavori e vuoi fare spese extra? Trovi un secondo lavoretto. Tu non devi niente alla società, lavorare è quello che la società può fare per te, dandoti modo di guadagnare soldi, ma non quello che tu devi fare per la società.

    A livello economico il tuo contributo lo dai già pagando le tasse, consumando, mettendo in circolo denaro, pagando l’IVA su quello che compri. Quindi tu contribuisci all’economia e al benessere della tua nazione.
    E ripeto forse stai dando più te con tutte le attività (magari anche benefiche di volontariato) e favori che fai quotidianamente che non un impiegato in ufficio che passa il tempo sulle chat e quando torna a casa riesce solo a mettersi sul divano e guardare la TV per ore.

    Concludo ricordando che esistono tanti saggi su un mondo senza lavoro, sul perché molto del lavoro che esiste è inutile in quanto esiste in un circolo vizioso fine a se stesso e non per uno scopo produttivo ben preciso, sul perché si può pensare ad una società dove pagando le tasse si campa di servizi statali e rendita di cittadinanza e si lavora solo se si vuole un tenore di vita più alto, infine il bellissimo saggio di Bob Black sul perché chi non lavora o lavora meno è solitamente molto più produttivo nella sua vita di chi lavora sempre.

  13. A chi afferma che vivere con poco non è vita, è soltanto sopravvivere e a chi giustamente afferma che si può scegliere di vivere diversamente e uscire da questa realtà iperconsumistica dico solo una cosa: ringrazio la mia povertà.

    Non so i ricchi, ma tutte le persone che hanno più soldi di me le vedo sempre insoddisfatte, con un tenore di vita che hanno scelto di avere ma che a conti fatti non lo rende felici, incapaci di adattamento e per questo difficilmente felici. Persone che l’acqua troppo fredda o troppo calda è un problema, che non si sa mai cosa mangiare a cena che si sono stufate di tutto, persone che vanno in vacanza in un posto di lusso e tornano puntualmente insoddisfatte con la sensazione di aver passato più tempo in hotel che a vedere cose emozionanti, persone che per qualche giorno parlano in tono entusiasta del loro ultimo acquisto e dopo si dimenticano di averlo e intanto i soldi se ne vanno.

    Ho una cugina che è sposata con un insegnante di inglese, lei stessa insegna chimica, gestisce una enoteca e insegna internet agli anziani. È occupata dalle 6 di mattina alle 10 di sera per 6 giorni alla settimana.
    Ma non sa divertirsi con poco e non ha il dono della adattabilità. Per risolvere ogni situazione non usa l’inventiva ma il portafoglio, acquista, va in ristoranti costosi e si stupisce di come io possa campare con il poco che ho: e la risposta è che non solo “mi basta” ma è meglio di quello che ha lei.

    Il mio spirito di adattamento mi permette di stare bene in ogni situazione ed essere veramente felice delle cose che contano.

    Faccio dei viaggi bellissimi a costi ridicoli sfruttando gli ostelli (non mi importa di avere qualcuno che mi rifà il letto, quello che conta è l’opportunità) il baratto con gli agriturismi (io do qualcosa a loro che serve o offro loro un servizio e loro mi pagano il vitto e alloggio) e gli scambi culturali attraverso i corsi di lingue.

    Al mare non solo scelgo la spiaggia libera per necessità, ma perché è più bella. E si incontrano persone dallo spirito avventuroso, adattabili e quindi sempre felici.

    Spendere poco per l’appartamento mi ha permesso di realizzarmi e divertirmi, pagando un posto fatiscente a prezzo stracciato rimettendolo a posto io stesso: verniciando i muri, togliendo la muffa, stuccando i fori, carteggiando le porte.

    Il mobilio l’ho fatto quasi gratuitamente, approfittando delle persone che regalano i loro mobili causa trasloco a patto che li si vada a prendere. E quando vedo i miei mobili, provo fierezza a sapere che ho sudato per davvero, per smontarli, trasportarli e montarli.

    Spendo poco di gas perché sempre per adattamento non ho bisogno di avere 23 gradi in casa. Mi bastano 18 fissi che così si scaldano anche i muri e c’è meno umidità. Anzi, la necessità di risparmiare sul riscaldamento, mi ha permesso di abituarmi a temperatura più basse con il risultato che sto sempre meno, anche in inverno, che posso fare un bagno al mare o al fiume anche fino a novembre e già da aprile, che posso viaggiare leggero, uscire anche quando piove o gli altri si rinchiudono in casa perché è freddo.

    Dover spendere poco per il cibo mi ha permesso di costruire un regime alimentare che mi da salute e mantiene il mio peso forma. Baso la mia alimentazione su cibi base poco costosi, presi anche attraverso gruppi di acquisto come uova, patate, carne, pesce povero, pane, yogurt, verdura e frutta di stagione, riso.

    La necessità di risparmiare sui trasporti mi ha permesso di diventare un grandissimo camminatore e un bravo ciclista. Faccio facilmente 25 chilometri con la mia bici di città (avuta in regalo da un robivecchi) e facilmente 10-12 chilometri a piedi, adesso userò anche i pattini con i mezzi di trasporto. Quindi anche qui, un’adattabilità che non solo mi evita stress con i parcheggi, con lo salire e scendere da un mezzo, con il lamentarsi che tutto è lontano e la mancanza di opportunità di svago perchè “è difficile arrivarci” ma che mi ha anche donato due capacità (la camminata e il ciclismo) e due fattori che contribuiscono al mantenimento della mia salute.

    Invece di sfarzose uscite in chissà quali locali, organizzo grigliate nel giardino sotto casa con gli amici.
    Carne povera: salamelle, costine, pancetta, pane e pomodoro e zucchine o peperoni, musica da un cellulare usata con le casse in regalo con le pringles, la compagnia giusta e il divertimento è assicurato.

    Ho organizzato per mio cugino il suo compleanno, dopo aver odiato quello dell’anno prima in una sala ricevimenti con intrattenitore, balli di gruppo, foto su maxi schermo. Alle 6 di mattina gli invitati, bambini compresi, erano ancora seduti sulle coperte nell’erba, alcuni a tagliarsi salame da mangiare con il pane nei panieri. Ancora oggi molti adulti e bambini dicono che è stata la festa più bella a cui sono stati e chiedono di farne una simile.

    Sopratutto sfruttando i corsi gratuiti delle biblioteche o le informazioni che trovo in internet, arrichisco la mia vita imparando nuove cose: adesso ho cominciato a coltivare un orto in balcone, ma ho anche seguito un corso gratuito di balli moderni, sto imparando a pattinare, a suonare la chitarra, con una panca usata mi alleno in casa e sto imparando tanto sulla fisiologia sportiva.

    Mi piace il cinema e mi basta rinunciare alle prime visioni per poter vedere un film a 2,50€, mentre degli amici condividono sky play gratuitamente con me.

    I vestiti li compro usati, non mi interessa, si vede che sono puliti e profumati. Ho pagato 2€ t-shirt che costavano 40€ da nuove, a 12€ scarpe che costavano 120€ (non che mi interessi la marca, ma devo ammettere che vestono meglio e durano di più) e le persone si sono sempre complimentate per il mio look e nessuno ha mai fatto commenti che i miei abiti fossero rovinati (anche perché nell’usato, comunque devono essere come nuovi per essere venduti)

    Per il tenore di vita di mia cugina, io dovrei essere un poveretto sempre solo, annoiato, morto di fame che legge un vecchio giornale usato per incartare i piatti al lume di una candela.

    Invece nemmeno si immagina quanto il meglio che la vita può offrire sia in realtà poco costoso e quanto l’adattabilità non solo permette di vivere bene con pochi soldi ma sopratutto ti fa apprezzare davvero le cose che contano e ti libera dall’inganno del consumismo sfrenato che alla fine non ha reso felice nessuno.

    Molti mi chiedono consigli: amici con bambini che malgrado a 5-6 anni abbiamo centinaia di giochi, la playstation, la televisione in macchina sono sempre annoiati e nervosi. Allora io gli dico di vendere o regalare almeno l’80% di quei giochi e di portare i loro figli a fare un pic-nic e di farsi aiutare a raccogliere sassi e bacchetti per il fuoco, e poi di portarli al parco a raccogliere pigne e di mettere su la radio e fare una gara di ballo… Fatto sta che questi bambini benestanti, già annoiati a 6 anni con un patrimonio di 5.000 € in giocattoli, come ben presumevo, dimostrano di apprezzare molto di più le attività gratuite e semplici, che stimolano la fantasia e la forza e la sopravvivenza, che hanno insite in loro il piacere di “riuscire in qualcosa”. Mi ringraziano sempre per questi consigli osservando che i loro figli sono finalmente felici, concentrati, ben predisposti.

    Quindi sì, con lo spirito giusto, quello che ti permette di capire come una situazione all’apparenza di svantaggio possa insegnarti in realtà filosofie di vita e capacità vantaggiose, anche la “povertà” può diventare una fortuna, anzi per moltissime persone la riscoperta di divertimenti semplici, stili di vita spartani e adattabilità a tutto quello che una volta era la normalità e che solo oggi diamo per scontato che debba essere diverso (esempio: avere la lavastoviglie o l’aria condizionata) si dimostra essere la migliore rivoluzione e rivelazione della loro vita.

    Se un giorno avessi o guadagnassi o vincessi tanti soldi, non li userò per diventare pigro o consumista o “comodo” ma li sfrutterò per aumentare quelle occasioni di svolgere quelle attività “povere” che ormai riempiono la mia vita: quindi un cinema in più, un viaggio in più, qualche grigliata in più, un nuovo corso, una bici più performante… ma sempre tutto nel rispetto della filosofia di un “povero” che non vuole cominciare a mangiare schifezze industriali costose o andare dovunque in auto o avere l’autista, avere una governante che gli rifà i letti o alloggiare negli hotel più costosi e avere l’aria condizionata…

    E questo è lo stile di vita, quello del “povero” che insegnerei a chiunque, ad ogni bambini e persona, specialmente ai benestanti che a causa del loro tenore non hanno più una vita, e gli insegnerei ad essere orgogliosi della parola “povero”.

  14. Io vivo da 8 anni senza casa . Ho vissuto 2 anni mangiando alla mensa dei poveri e vestendomi dei vestiti della Caritas, dormendo per strada. È stata una bella esperienza.

  15. sono tutte polemiche inutili, ognuno vive come crede e tutte sono scelte giuste e accettabili, l’importante è che una persona sia convinta e soddisfatta della vita che fa’. Se lo sei, di quello che pensano gli altri te ne freghi. Poi ci sta’ quello che vive di rendita con 500 € al mese, come quello che lavora 12 ore al giorno per guadagnare più che può.
    Secondo me non c’è un meglio e un peggio.

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