Non voglio rubare il mestiere agli psicologi e psichiatri e nemmeno spiegarvi come risparmiare sulla loro parcella, ma fare qualche riflessione su come avvengono i nostri processi mentali e sul perchè prendiamo certe decisioni e tornare a parlare di felicità.  Lo spunto me lo ha dato un libro bellissimo che in questi giorni mi ha “rapito” scritto da Daniel Kahneman, psicologo israeliano premio nobel per l’economia nel 2002 e padre della finanza comportamentale. Si chiama “Pensieri Lenti e Veloci“.

I pensieri veloci si riferiscono ai processi decisionali immediati, quelli che prendiamo senza ragionamenti, ad esempio, gira la macchina lì, apri la porta, raccogli il mazzo di chiavi ecc, ci sono stati donati dai nostri antenati che di fronte a delle minacce dovevano agire quasi d’impulso.

I pensieri lenti sono invece quelli che hanno bisogno di logica, razionalità, valutazioni. Per effettuare dei calcoli matematici, per un ragionamento, insomma per compiere la maggiorparte delle decisioni importanti che prendiamo nella nostra vita.

Ma davvero siamo esseri così razionali e ponderati? Quanto invece le nostre decisioni sono guidate dall’ impulso, dall’ intuito, dalla scelta irrazionale? Più di quanto crediamo. Tutto ciò è dimostrato incredibilmente nel libro. Alcuni studi mi hanno particolarmente colpito per capire come semplici e banali gesti banali possano influenzare delle decisioni o dei modi di vedere le cose. Ve li riporto.

Il potere del sorriso

ad alcuni studenti americani fu chiesto di giudicare la “spiritosità” di alcune barzellette, Far Side del fumettista statunitense Gary Larson. Alcuni studenti dovevano guardarle con una matita tra i denti, tenendo la punta a sinistra e l’altra estremità a destra, provate, perchè si assume un’espressione sorridente. Altri studenti le dovevano guardare sempre con la matita in bocca ma con la punta dritta di fronte a loro, si assume un aspetto più “accigliato”. I soggetti “sorridenti” le trovavano più divertenti rispetto agli altri.

Fare sì con la testa rafforza l’asserzione

i ricercatori dissero ad alcuni volontari di ascoltare messaggi con cuffie nuove e di muovere la testa con la scusa di controllare la distorsione del suono. Ad alcuni è stato detto di fare “sì” con la testa, ad altri “no”. Tutti udirono l’editoriale di un giornalista, quelli che annuivano tendevano ad accettare il messaggio, quelli che scuotevano la testa tendevano a rifiutarlo.

L’idea che influenza l’azione

ecco un bellissimo esperimento sul pensiero positivo o su come le nostre azioni siano fortemente influenzate dai nostri pensieri in maniera inconscia. Ad un gruppo di ragazzi è stato detto di camminare all’interno di una stanza ad una velocità di 30 passi al minuto, molto lenta quindi. Dopo questa esperienza i ragazzi ci misero molto meno tempo a riconoscere parole correlate alla vecchiaia come “smemorato“, “vecchio” e “solo.

O ancora: Ad una serie di studenti fu detto di mettere insieme frasi di quattro parole a partire da una serie di cinque, per esempio “trova egli lo giallo subito“. Metà delle frasi sconclusionate proposte a uno dei gruppi conteneva parole associate con gli anziani come “Florida (in Usa la Florida è legata alla vecchiaia perchè molti pensionati si trasferiscono lì)”, “smemorato”, “calvo”, “grigio”, “ruga”. Quando ebbero portato a termine il compito i giovani volontari furono mandati in un ufficio in fondo al corridoio per sottoporsi ad un altro esperimento. Il nuovo esperimento consisteva realtà nel fare proprio quel breve tragitto. I ricercatori senza farsi vedere calcolarono il tempo che ragazzi impiegavano ad andare da un capo all’altro del corridoio. Come previsto quelli che avevano composto le frasi con parole da vecchi percorsero il corridoio molto più lentamente degli altri.

Il libro di Daniel Kahneman può essere acquistato su Amazon in versione Economica o Rilegata.

Un pensiero su “La forza del Pensiero Positivo per Migliorare la Propria Vita”
  1. aggiungerei anche le parole di Paramhansa Yogananda, filosofo indiano:

    !Attraverso le prove noi impariamo le lezioni della vita. Le prove non sono fatte per distruggerci ma per sviluppare il nostro potere. Esse fanno parte della naturale legge dell’evoluzione e sono necessarie per noi per avanzare da un livello più basso ad uno superiore. Tu sei molto più forte di tutte le tue prove. Se non lo capisci adesso, dovrai capirlo più tardi.

    Dio ti ha dato il potere di controllare la tua mente e il tuo corpo e così liberarti dai dolori e dai dispiaceri. Non dire mai “sono finito”. Non inquinare la tua mente pensando che se cammini un po’ di più ti sforzerai troppo o che se non puoi avere un certo tipo di cibo soffrirai, e così via. Non permettere mai alla tua mente di ospitare pensieri di malattia o di limitazione: vedrai che il tuo corpo cambierà in meglio.

    Ricorda che la mente è il potere che governa questo corpo, quindi se la mente è debole anche il corpo diventa debole. Non intrististi o preoccuparti di nulla. Se rafforzi la tua mente non sentirai sofferenze fisiche.

    Non importa cosa succede, devi essere assolutamente libero nella tua mente. Come in un sogno puoi pensare che stai male e svegliandoti di colpo vedi che non è vero, così nello stato di veglia devi sapere che la vita non è altro che un sogno. La mente non ha alcun legame con il corpo se non quello che tu gli dai. Quando la mente potrà rimanere distaccata dal corpo a tuo piacimento, tu sarai libero. Ricorda che sei immortale. Per poter superare le prove della vita avrai bisogno di ringiovanire sia il corpo che la mente. Dovrai sviluppare l’elasticità mentale”.

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