Lo spunto per questo post mi è arrivato dalla situazione di un mio amico, padre separato, ma non sposato, di una bimba di 4 anni. Si è molto parlato ultimamente di questa tematica, un problema tipicamente maschile. In Italia l’affidamento dei minori è regolato dalla legge 54/2006. Sulla carta la legge era rivoluzionaria, finalmente si affermava il “principio di bigenitorialità“, madre e padre sono uguali nello svolgere il ruolo di genitore. Ma nella realtà dei tribunali non è cambiato nulla. L’affido condiviso con cui si dovrebbe garantire la “bigenitorialità” è tale e quale a quello esclusivo, coi padri a svolgere il ruolo di “genitore minore”, tanto che si parla di  bambini “orfani di padre vivo”, dove circa il 30% dei minori è destinato a perdere del tutto o quasi il rapporto col padre.

La madre è sempre buona, “son tutte belle le mamme del mondo” dice una canzone, un pregiudizio duro a morire in Italia, paese di mammoni. Il papà invece deve sempre dimostrare di essere all’ altezza anche se l’articolo 155 del codice civile recita :”anche in caso di separazione personale dei genitori il figlio minore ha il diritto di mantenere un rapporto equilibrato e continuativo con ciascuno di essi, di ricevere cura, educazione e istruzione da entrambi e di conservare rapporti significativi con gli ascendenti e con i parenti di ciascun ramo genitoriale”.

Alla fine, nella pratica, al padre, nella migliore delle ipotesi, restano due weekend al mese e due pomeriggi a settimana nei 7 giorni in cui non è previsto il weekend. Totale: 4 giorni e mezzo al mese, alla faccia della bigenitorialità. Qualche giudice illuminato ha iniziato ad accorgersi del problema introducendo ad esempio la “doppia residenza” per il bambino. Il tribunale di Trieste in una sentenza del 29 febbraio 2012 è andato anche oltre: una bambina di 4 anni è stata affidata 1 settimana sì ed una no al papà che si alternerà con la mamma nella casa data in affido alla stessa bambina.

Ma torniamo al mio amico, che non è stato così fortunato, anche perchè il lavoro che è riuscito a trovare è a circa 400 km dalla residenza della figlia. Come fare per continuare a vedere la bimba? Come fare soprattutto con i soldi. 1200 euro al mese di stipendio, di cui vengono sottratti 350 euro da dare all’ ex compagna (non sposata per fortuna, altrimenti erano di più) come mantenimento della figlia + spese extra per attività extrascolastiche. Alla fine fanno 500 euro che se ne vanno. Restano 700 euro. Il mio amico va tutti i weekend a trovare la piccola. Se dovesse prendere un albergo e con gli spostamenti non ce la farebbe. Come fa per risparmiare?

Per dormire non usa un hotel ma fa scambio casa. Ne avevamo già parlato. Scambia il proprio appartamento con quello di altri che si trovano nelle vicinanze dell’ abitazione della sua bimba. A volte i periodi di scambio coincidono, altri no e quindi affitta una stanza in un appartamento privato pagando anche solo 15 euro, guardate qui per capire come si fa con Airbnb. I soldi li recupera affittando lui a sua volta il suo appartamento, sempre con Airbnb. Per muoversi usa tutti i mezzi disponibili, compreso il passaggio auto, oppure i treni regionali, intercity o gli autobus low cost.

Alla fine ce la fa. E’ dura, ma l’amore per la propria bimba lo ripaga di tanti sacrifici. In attesa che all’ articolo 31 della Costituzione venga anche aggiunta la parola “paternità” “La Repubblica….protegge la maternità, l’infanzia e la gioventù, favorendo gli istituti necessari a tale scopo“, consoliamoci con una storia a lieto fine, o quasi.

2 pensiero su “Padri Separati, come risparmiare”
  1. Come specificato nell’ articolo le cose stanno cambiando, i tribunali sotto la spinta di parecchie pressioni da parte di molte associazioni di padri separati cercano di coinvolgere di più i papà, anche se le decisioni variano da tribunale a tribunale e da giudice a giudice. La speranza è quella che il tribunale dei minori di residenza del piccolo abbia dei giudici “umani” e comprensivi della situazione assurda che si è venuta a creare con i padri sempre più impoveriti sia nel lato economico che umano che si devono sbattere per star vicino ai figli.

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