Con l’arrivo della stagione fredda una spesa un più, spesso molto cospicua, è rappresentata dalla bolletta del gas utilizzato per alimentare i riscaldamenti di casa. Buona parte della caldaie, sia autonome che centralizzate, sono alimentate a gas metano che costa tra 0,85 e 1,2 euro per metro cubo.  Se volete sapere con esattezza quanto costa consultate i prezzi dell’ Autorità per l’energia. Utilizzare il riscaldamento elettrico conviene? Potremmo eliminare direttamente la bolletta del gas?

Abbiamo già visto come poter risparmiare con i termosifoni, ma non abbiamo mai parlato di come si possano utilizzare apparati elettrici, ad esempio quelli in pompa di calore elettriche per riscaldarsi durante l’inverno.

iscaldamento-pompa-calore

Uno degli elettrodomestici più famosi che funzionano in pompa di calore è sicuramente il condizionatore, utilizzato prettamente in estate per raffreddare la casa dall’afa estiva. In ogni caso hanno ormai tutti l’opzione per lavorare in inverno per fornire calore quando fa freddo. Proviamo a fare qualche calcolo se possa convenire o no l’utilizzo del condizionatore, anche perchè ci sono novità dell’ ultima ora a riguardo.

Utilizzo di una tariffa energetica più economica per chi usa elettrodomestici in pompa di calore

Eccola la novità. In via sperimentale (articolo 3, comma 2, della deliberazione 8 maggio 2014, 205/2014/R/eel) , dal primo luglio 2014 e fino al 31 dicembre 2015 chi decide di utilizzare SOLO apparati in pompa di calore, e quindi anche i condizionatori, per scaldarsi, può utilizzare la tariffa elettrica D1 invece che le classiche D2 e D3 (rispettivamente utilizzate per contratti fino a 3 Kw e oltre i 3 Kw).

Con la D1 si risparmia il 30% in bolletta. Ciò e consentito solo ai privati e non ai condomìni e agli utenti del terziario, dove viene solitamente applicata la tariffa BT. Inoltre gli utenti devono essere già intestatari di un contratto ed avere la telegestione del contatore. Attenzione però perchè non tutte le compagnie di fornitura elettrica aderiscono, verificate che lo facciano!

Come detto l’apparato in pompa di calore non si può integrare con una caldaia ed inoltre deve rispettare determinati requisiti prestazionali minimi, gli stessi che vengono richiesti per accedere alle detrazioni fiscali del 65% per la riqualificazione energetica. Possono usufruire della D1 anche le pompe di calore vecchie ma non retrodatate oltre il 2008.

Se date un’occhiata alle differenze tra D1 e D3 noterete che la il prezzo della prima è più basso. La D1 però richiede una tariffa fissa annua superiore alla D3, 71 euro contro 42. Una differenza sostanziale è che però con i nostri contratti in D3, se superiamo una certa soglia di Kw consumati durante l’anno, iniziamo a pagare in maniera maggiore per ogni kw consumato in più. Addirittura se superiamo i 4440 Kw l’anno paghiamo 0,2918 euro più iva per Kw. Con la D3 si paga sempre uguale (0,1789 + iva + accise al Kw) , ecco perchè conviene soprattutto se assorbiamo molta energia elettrica. E’ chiaro che ne beneficiamo anche per le altre utenze, per tutti gli altri apparati come frigoriferi, scaldabagni, lavastoviglie, tv, per cui pagheremo una bolletta più leggera.

Ora fatevi due calcoli e decidete se spegnere le caldaie e utilizzare i condizionatori per scaldarsi.

Riscaldamento a pavimento elettrico

è un sistema ottimale per scaldare la casa. Può essere anche alimentato da elettricità e si diffonde in modo uniforme per tutti gli ambienti. L’ottimale sarebbe produrre energia elettrica tramite fotovoltaico, utile per alimentare il sistema.

Viene stesa una “serpentina” di resistente elettriche sotto il pavimento. L’assorbimento elettrico è notevole, ma alla lunga risulta essere conveniente rispetto ad un tradizionale sistema “caloriferi + caldaia a gas”. Basta portare le resistenze a 35-40 gradi per avere 19 gradi uniformi in casa.

Riscaldamento elettrico a parete

stesso funzionamento di quello a pavimento con la differenza che le serpentine vengono stese lungo la parete, oppure lungo il battiscopa. Lo svantaggio è che alcune pareti non possono essere “coperte” con mobili.

Riscaldamento elettrico svedese

si utilizzano radiatori svedesi alimentati da elettricità. Sono in pratica dei termoconvettori elettrici , ognuno dei quali assorbe circa 1/1.5 Kw. Quindi se avete molti radiatori dovete avere un contratto di fornitura di almeno 6 Kw. Come sempre meglio avere un impianto fotovoltaico che produce energia elettrica.

Conclusioni

con il cambio delle tariffe elettriche avvenute negli ultimi anni, il costo del singolo kilowatt non è piú progressivo. Sono poi aumentati i costi fissi e diminuiti quelli della materia prima, ovvero dell’ energia. Se notate infatti, anche se consumate “zero” kilowatt, vi arriverà sempre una bolletta bimestrale di circa 50 euro. Stessa cosa per il gas.

Quindi eliminare definitivamente la bolletta del gas ed usare solo l’energia elettrica per riscaldarsi, magari coadiuvandosi con una caldaia a biomassa, potrebbe rappresentare un notevole risparmio.

Un pensiero su “Riscaldamento elettrico conviene?”

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *